L’Autorità Garante per le Comunicazioni con la Delibera n. 487/18/CONS fornisce le linee guida sulle modalità di dismissione e trasferimento delle utenze nei contratti telefonici. Cosa cambia per chi decide di fare la portabilità da un gestore a un altro? Tutto, o quasi. Da un lato, l’AGCOM riduce sensibilmente i costi per il passaggio; dall’altro non ci saranno costi aggiuntivi derivanti da sconti maturati o rate per il pagamento di accessori.
La nuova delibera dell’Autorità Garante stabilisce che gli utenti che vogliono cambiare operatore non saranno più costretti a pagare salatissimi costi di gestione della pratica. Una novità che avrà un suo impatto soprattutto sul mercato della telefonia fissa, ma che farà sentire i suoi effetti anche in quello della telefonia mobile. Fino a oggi (e fino a che la delibera non troverà piena attuazione da parte degli operatori telefonici), infatti, chiunque passasse da un gestore all’altro poteva pagare cifre tra i 40 e i 60 euro, mentre con l’atto regolamentare dell’AGCOM non potrà essere superiore al costo di un canone mensile (solitamente nell’ordine dei 20 o 30 euro per un contratto di telefonia fissa, tendenzialmente più basso per quella mobile). Insomma, cambiare operatore non potrà costare più di quanto pagate di canone fisso mensile.